sergei nazarov, memorie/memories 05.06.2013>15.09.2013
martedì-domenica
ore 10.00-18.00
Palazzo Zenobio

Sergei Nazarov
Memorie

A cura di Afrodite Oikonomidou

Sergei Nazarov, pittore di San Pietroburgo, dedica questa mostra alla Memoria. Ripercorre un itinerario visivo personale che attraversa i ricordi dell’infanzia, della terra natale e delle terre scoperte nei suoi numerosi viaggi, degli affetti intimi e dei famigliari amati, della sua conoscenza della Storia dell’Arte. Un susseguirsi di luoghi, paesaggi e simboli del vissuto dell’artista.

La mostra è un viaggio nei ricordi dell’anima di Nazarov, a cui Venezia, una delle città da lui preferite, offre la cornice perfetta, grazie ai suoi storici legami con l’arte e con gli artisti russi. Nella diversità delle tecniche usate, il pubblico troverà uno sfarfallio che va dalla tempera su cartone all’olio su tela, la luminosità variabile del disegno a carboncino e dell’acquaforte, la velatura che diventa quasi una speciale foschia argentata, e un segno, a volte morbido e flessuoso, a volte duro, forte di una linea grafica marcata. Le sue nature morte, non prive di umorismo e teatralità, sono visioni stravaganti di uno strano agglomerato di elementi dal repertorio della Storia dell’Arte.

Tre le tradizioni che segnano Sergei Nazarov, evidenti nelle opere in mostra: la scuola di San Pietroburgo, l’Armenia e l’Arte Europea. San Pietroburgo rappresenta lo stato d’animo contemplativo, della ricerca sulla fragilità e della perfezione musicale, di una cultura contraddistinta dal prudente equilibrio. L’Armenia, un simbolo di austerità, è l’arcaica incarnazione del dolore secco, espresso dalle note basse maschili, e dall’eroismo stoico. L’Europa sullo sfondo è l’oggetto di culto, impersona la ricchezza della cultura, i principi classici come l’armonia tra sentimento e ragione.

Nazarov coltiva l’estetica della quotidianità e il realismo, ma allo stesso tempo incoraggia il sogno e lascia trasparire frequentemente il suo romanticismo. L’artista volutamente dimentica il presente, con i suoi “dubbi” e “interrogativi” sulla posizione e le potenzialità reali dell’arte nel giorno d’oggi: per Nazarov, l’arte è indistruttibile, come la natura, mentre il suo linguaggio diventa trasparente sotto la pressione della luce e del silenzio.

Ascoltiamo il silenzio dei dipinti di Sergei Nazarov, l’appena percettibile fruscio delle sue linee, la sua malinconia e la sua felicità assordante per essere un artista nelle sale di Palazzo Zenobio, a pochi passi dalla Biennale di Venezia nel 2013.

 

Palazzo Zenobio: Fondamenta del Soccorso 2596, Dorsoduro

 

L’Officina delle Zattere segue la mostra come ufficio stampa