L’antico palazzo Ca’ Bonvicini è stato trasformato in un vero e proprio “condominio dell’arte”.
Il piano nobile è occupato dal Padiglione Nazionale della Costa Rica, che con la mostra “Democracy & Dreams”, a cura di Francisco Córdoba, tratta del sogno di una democrazia “perfetta”, che ha abolito l’esercito e difende l’istruzione e la salute universali: un esercizio onirico che solo l’utopia dell’arte è in grado di esprimere e di trasmettere.
Fra il piano terra e il secondo piano si incroceranno il dialogo fra 15 artisti, tutti nati negli anni ’80, selezionati dalla Galleria Massimodeluca e da Celeste Network, messi in un rapporto dialettico attraverso il più tradizionale dei supporti, ovvero la tela (“Yellowing of the Lunar Consciousness”, a cura di Andrea Bruciati), con i risultati dell’incontro di Antonia Trevisan, Wilmer Herrison, Rita Pierangelo e dei loro curatori Roberta Semeraro ed Edgar Ernesto Gonzales (“Encuentros”).
Sempre a piano terra, nelle opere di Fabrizio Campanella, il pubblico assisterà al dialogo fra l’ossatura del quadro definita dalle linee e il sistema muscolare della forma sviluppato dagli angoli, godendo del ritmo che nasce dal rapporto tra la sicurezza della linea e il passaggio evolutivo, inaspettato dell’angolo (“Virtualismi”, Gianluca Marziani). Nuove capacità di adattamento e di trasformazione saranno interpretate nella mostra “Yourope in progress”, curata da Ewald Stastny, trasformando una parte del palazzo veneziano in un laboratorio all’insegna dello sviluppo e alla celebrazione delle diversità culturali, per riflettere il potenziale creativo dell’Europa e della sua comunità.
Nelle stanze vicine verranno ospitati gli artisti della street-art con le loro opere su cavalletto di “Back 2 back to Biennale” le cui performance live le vedremo in Campo Sant’Agnese per tutti i week end fino a dicembre.
A Ca’ Bonvicini troverà spazio anche il ricordo di uno degli episodi più drammatici della recente storia italiana, quello della tragedia del Vajont, avvenuta cinquant’anni fa e ricordata attraverso fotografie e installazioni (“Vajont, Il risveglio delle coscienze”. Autore e curatore: Diego Morlin).
Ca’ Bonvicini, Santa Croce 2161